
bisogna fare un'operazione di affiancamento, non di sostituzione, di icone femminili che raccontino la storia delle storie in maniera corale, che sia la loro storia ma anche la nostra.
Io non credo nei miti né ne negli eroi, per questo mi interessa che questa operazione sia comunque permeata anche da ironia e spirito critico. Fatto sta che bisogna costruire un immaginario collettivo di genere femminile (ma non solo, eh), in cui ritrovarsi e dal quale prendere spunto.
In Italia percepiamo la donna in maniera distorta e va fatta una operazione di coscienza di massa. E' un'impresa difficile, ma io ho molta fiducia nelle nostre doti dialettiche.
Facciamo il nostro libretto rosa da sventolare sotto il naso di chi ci vuole soubrette, o casalinga disperata senza futuro.
Allora ho messo su questo blog.
V
il rosa non mi dispiace,è ovvio,scontato,un corretto stereotipo!!!
RispondiEliminail messaggio è diretto,(postmetto non sono un'appassionata del rosa)ma ne apprezzo l'efficacia comunicativa.